Friday, August 20, 2010

Geocaching e le colonne d'Ercole

Da http://www.geocashing.com : "Geocaching (pronounced geo-cashing) is a worldwide game of hiding and seeking treasure."
Ed è esattamente così che sono riuscito a resuscitare una giornata che sembrava nata morta. E' un gioco positivo, che allena la mente e il corpo, mentre giri alla ricerca di quella che può essere una scatola o una minuscola provetta con dentro un foglio da firmare. E' chiaramente un gioco fine a se stesso, ma al contempo molto prezioso. E' una condivisione di esperienze con decine (probabilmente in certi posti anche centinaia) di persone, è una scoperta che viene ripetuta, ammirata e rinchiusa nuovamente prima di poter sparire, ma al di sopra di tutto è una cosa che porti con te ovunque tu vada. Non è una chitarra, che mai verrà con te in viaggio a New York. Non è il portatile, che lascerai a casa nel tuo viaggio in Vietnam. E' una piccola passione innocente che verrà con te ovunque.
Sempre che non ti lasci ossessionare, altrimenti finirai per farti trascinare da essa ovunque. Paradossalmente però, le colonne d'ercole non te le fa superare questo nuovo piccolo pallino. No, è tutto il resto. E' la sconfitta annunciata prima della battaglia. La lettera dal fronte con scritto che al posto della trincea costruiranno un nuovo IKEA. Puoi stare a casa, non serve che ti presenti. E' il fatto che nessuno sembra rendersi conto di quanto tu abbia bisogno di una guerra. E' il fatto che qualcuno, alla fine di tutto, della morte dell'ennesimo germoglio, la resurrezione, il sonno e la rabbia, la disapprovazione e l'entusiasmo, la depressione e la riflessione, si permette di rispondere ad un messaggio dopo un giorno intero lamentandosi di una giornata piena. No, la tua giornata non è stata piena, non abbastanza da non avere 30 secondi.
E' il refolo di vento che spinge la nave oltre le colonne d'ercole, quel territorio inesplorato in cui perdi il contegno ed il rispetto per gli esseri viventi che non sanno nemmeno cosa li circonda. Tu sei andato così oltre. Non c'è ritorno. Non puoi parlare con nessuno, sei un mostro ai loro occhi. (Grazie J, sai benissimo da dove ho preso queste parole.)
Così, in mezzo ad un oceano che ti è ancora nuovo, decidi di maledire tutti. Tutti quelli che non vogliono sapere che cosa c'è dietro quelle colonne. Tutti coloro che non hanno il tempo di condividere il gusto dello scambio e della ricerca. Che marciscano senza entusiasmo, così come fingono di vivere. Porterò qualche dono sulle loro tombe al mio ritorno.

No comments:

Post a Comment