Succede praticamente sempre ai matrimoni, non so perché. Forse ho una parte femminile realmente troppo sviluppata, ma in quelle occasioni mi guardo intorno e mi chiedo cosa mi manca.
Perché ci vuole un sacco di sbattimento per organizzare un matrimonio e un sacco di coraggio per sbattere nel cesso una quantità considerevole di denaro per un anello. Però c'è qualcosa che preme dentro le persone e non è di certo la fede. E' il desiderio di omologazione con un determinato status. Non è una gara, per il primo dei tuoi amici che lo fa, ma lo diventa poi. Tu non credi nella valenza del rito, ma non conta.
Contrariamente ad una malattia, quando tutte le persone attorno a te cominciano ad esserne affette e tu resti immune non ti senti sollevato, ma cominci a chiederti cosa non vada.
Sarà la voglia di farti i cazzi tuoi? Niente ingombri per la tua masturbazione intellettuale (e non)?
Sarà la paura di stare veramente di merda ancora una volta? Non ho voglia di rinascere ancora, mi va abbastanza bene chi sono adesso. Sarai tu ad essere effettivamente diverso? Balle, sei uguale a tutti gli altri che parlano male del matrimonio solo perché lo legano immediatamente alla chiesa.
Il matrimonio ha una valenza profonda, di cui devi rispondere a te stesso, prima che al partner o dio. Quasi quasi ne vuoi uno. Ma non è quella la tristezza che ti pervade. Anzi, non è tristezza quella che ti fa uscire a -4 in giacca per respirare aria fresca. E' l'urgenza di allontanarsi da tutto quello che ti circonda e in qualche modo sembra non appartenerti. E' il fastidio di non trovare il coraggio per essere in pace con te stesso. Puoi raccontarti quanto vuoi che in fondo aspetti "the big one" come un surfer romantico, ma probabilmente ti stai raccontando un'immensa pila di stronzate e hai solo paura di fallire.
Il fastidio è quello, amaro, di non riuscire a farti andare bene quello che effettivamente c'è al mondo. Quella donna sposata con un figlio non ti sta bene così, dovrebbe essere con te, perché la trovi così simile a ciò che vorresti. Ma non ti infastidisce il marito, perché è un uomo splendido.
Si, l'origine di tutte le tue turbe è il mondo, ma sei tu a creare malessere con ciò che ti dà. Insomma, coi ceci ci puoi fare la zuppa o inginocchiartici sopra con grande sofferenza.
Il segreto, in conclusione, è piantarla di fare lo stronzo frignone. Però domani, oggi sono troppo triste.
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